I DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) sono attrezzature e strumentazioni che hanno l’obbiettivo di ridurre al minimo i danni derivanti dai rischi per la salute e sicurezza sul lavoro.
Tali dispositivi, in relazione al grado di rischio dell’attività lavorativa, possono essere obbligatori per legge. Tale obbligo riguarda, infatti, tutti i casi in cui determinati fattori di rischio non possono essere evitati o ridotti da misure di prevenzione o mezzi di protezione collettiva.
I riferimenti legislativi sono: D.L. 81/08 in cui si stabilisce che i DPI debbono rispettare le norme previste dal D.L. 475/92 e precisamente l’Art. 74 che definisce i DPL: ” Attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la seduta durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo”.
Il DPI vengono differenziati in 3 categorie in ordine crescente e secondo del grado di rischio.
Noi, operatori medici odontoiatri in relazione alla diffusione del Corona-Virus parliamo di dispositivi di DPI terza categoria. Sono infatti dispositivi di III° categoria quelli che ” proteggono il lavoratore da danni gravi o permanenti per la salute o dal rischio di morte”.
I Medici Odontoiatri, quasi sempre, sono anche datori di lavoro ed in capo a quest’ultimi c’è l’obbligo (art.77 del DL 81/08) di:
- Occuparsi della scelta del DPI; individuare le condizione; fornire ai lavoratori
- DPI; occuparsi delle condizioni d’uso; fornire istruzioni sull’uso ed addestramento dei DPI; informare i lavoratori da qual rischi vengono protetti.
Anche i lavoratori hanno degli obblighi, ovviamente, e cioè: informarsi ed addestrarsi all’uso dei DPI; averne cura; segnalare difetti ed inconvenienti; riconsegnare al Datore di Lavoro, se riutilizzabili, al termine dell’utilizzo.
Nello scenario attuale emergenziale Covid-19 Italiano la selezione e quindi l’uso dei DPI deve tenere assolutamente conto del rischio di trasmissione di Sars-Cov-2 e dipende:
- Tipo di trasmissione da goccioline (droplets) o contatto.
- Tipo di paziente (ricordare che i più pericolosi sono i pazienti che tossiscono o starnutiscono).
- Tipo di contatto assistenziale: il rischio aumenta quando:
- il contatto è ravvicinato (> metro) o prolungato (più di 15 minuti)
- il contatto è di tipo ripetuto o continuativo.
- si eseguono manovre o procedure a rischio di produrre aereosol delle secrezioni del paziente. (E’ il caso di noi medici Odontoiatri e personale di assistenza tipo ASO).
Si capisce bene, dunque, come,
In questo contesto emergenziale e di carenza di DPI, i filtranti facciali hanno una importanza fondamentale in percorsi assistenziale dove vengono effettuate procedure a rischio generazioni di aerosol.
Perciò sono necessarie alla luce di tale evidenza:
- Riformulare la valutazione del rischio anche con l’aiuto del Medico Competente.
- Riorganizzare l’attività lavorativa (triage Telefonico); misurazione della temperatura all’ingresso: distanziamento appuntamento; sanificazione 2 volte al dì degli ambienti di assistenza/lavoro e aereazione dopo ogni paziente.
- Uso mascherine FFP2 o FFP3
- Camice/grembiule monouso
- Cuffia e calzari monouso
- Guanti
- Occhiali o maschera facciale/visiera.
Per il personale amministrativo, invece, che non comporta contatto diretto è opportuno mantenere la distanza di almeno un metro dagli utenti e lavorare dietro barriera “antialito”.
In alternativa, sempre per gli amministrativi, vale sempre il distanziamento e l’uso della mascherina chirurgica.
Ovviamente è fondamentale l’addestramento all’impiego corretto dei DPI sopratutto nella fase di indosso degli stessi e della successiva dismissione (addestramento specifico del personale; uso di ordini di servizio; ecc). Ovviamente i DPI devono essere certificati ed in Italia in questa situazione pandemica “dovrebbe occuparsene l’INAIL”.
Non meno importante è l’opportuna considerazione, nel contesto pandemico che stiamo vivendo, circa:
- la carenza di reperire sul mercato tali DPI (in occasione della pandemia da Coronavirus);
- il costo di tali DPI, lievitato in modo ingiustificato, che porterà per forze di cose all’aumento del costo necessario per erogare una prestazione sicura ed efficace.